Il lavoro piace sempre meno: rilevazione incontestabile. Serpeggia un chiaro malessere, un “persistente aggravio psichico” che sembra derivare, secondo autorevoli recentissime indagini, da assenza di significato, mancato riconoscimento delle proprie competenze, contesti spesso conflittuali o addirittura malsani. Si esprimono sentimenti negativi verso il lavoro, soprattutto dopo la pandemia. Problema generale, di livello planetario ma che colpisce soprattutto gli under 35. Su questo terreno il nostro paese è penultimo in Europa, insomma da noi solo l’8% dei dipendenti si dichiara attivamente impegnato e, addirittura, un lavoratore su quattro afferma di sentire tristezza quando pensa al lavoro. L’elevata insoddisfazione soggettiva di chi lavora, sommata alle altre note problematiche (salari insufficienti, diffusa precarietà lavorativa, problemi di sicurezza), mette in evidenza un punto che non può più essere ignorato ovvero se si vuole guardare avanti è necessario migliorare la cultura del lavoro dentro le organizzazioni.
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